Start-up e organizzazioni esponenziali: le principali caratteristiche | 1 PARTE

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Partiamo da una definizione: un’Organizzazione Esponenziale è un’organizzazione il cui impatto (o output) risulta notevolmente superiore – almeno dieci volte – rispetto ai suoi competitor, grazie all’utilizzo di nuove tecniche organizzative, che fanno leva sulle tecnologie in accelerazione.

Piuttosto che impiegare eserciti di persone o grandi impianti fisici, le Organizzazioni Esponenziali si costruiscono sulle tecnologie informatiche, che prendono ciò che un tempo era di natura fisica e lo smaterializzano, trasportandolo nel mondo digitale e on demand.

Passiamo ad analizzare le principali caratteristiche delle Organizzazioni Esponenziali. In base ad una ricerca della Singularity University – che comprende le cento start up nel mondo che negli ultimi sei anni sono cresciute più velocemente – sono stati individuati alcuni tratti che accomunano tutte le Organizzazioni Esponenziali. Tra questi il Massive Transformative Purpose (Mtp) – ovvero la massima aspirazione, lo scopo ultimo dell’organizzazione e altre dieci caratteristiche che riflettono i meccanismi interni e le esternalità su cui queste organizzazioni fanno leva per ottenere una crescita esponenziale.

In questo articolo parleremo delle caratteristiche esterne che vengono definite dall’acronimo Scale (Staff on Demand, Community & Crowd, Algoritmi, Leveraged Asset, Engagement) mentre nel prossimo ci occuperemo delle caratteristiche interne, definite dall’acronimo Ideas.

 

Staff on demand:

Per ogni organizzazione esponenziale disporre di uno Staff on Demand (SoD) è necessario per garantire velocità, funzionalità e flessibilità in un mondo in rapida evoluzione.  Nel mercato globale, guidato da internet e in costante evoluzione, organizzazioni sempre più disperate ricorrono a collaborazioni temporanee ed esterne per reperire le competenze di cui hanno bisogno.

 

Community & Crowd:

 Oggi, tuttavia, internet sta dando vita a trait-based communities, cioè comunità che condividono uno scopo, opinioni, risorse, preferenze, bisogni, rischi e altre caratteristiche, nessuna delle quali dipende dalla prossimità fisica. Nel caso di un’organizzazione o impresa, la community è composta dai membri del core team, alumni (ex membri del team), soci, venditori, clienti, user e fan.

Per crowd, invece, si intendono tutti coloro che si trovano al di fuori di questi anelli interni. È più difficile da raggiungere, ma i suoi numeri sono incomparabilmente più grandi. Le organizzazioni esponenziali stanno già utilizzando community e crowd per molte delle funzioni tradizionalmente gestite all’interno di un’impresa, tra cui ideazione, finanziamento, design, distribuzione, marketing e vendite.

 

Algoritmi:

La nostra vita e il mondo in cui viviamo oggi è governato dagli algoritmi, si trovano ovunque: dal pricing dinamico delle compagnie aeree, ai post che Facebook ci mostra ritenendoli di nostro interesse. Con una flotta di 55 mila camion che effettuano ogni giorno sedici milioni di consegne, Ups America ha un’alta probabilità di commettere errori nella definizione dei percorsi. Ma, grazie all’applicazione della tecnologia telematica e degli algoritmi, la compagnia evita ai suoi conducenti quasi 140 milioni di chilometri all’anno, con un risparmio di 2,55 miliardi di dollari. Applicazioni simili nella sanità, nell’energia e nei servizi finanziari ci indicano che stiamo entrando in un mondo sempre più dominato dagli algoritmi.

 

Leveraged Asset:

 Il concetto di noleggiare, condividere e in generale non possedere gli asset esiste già da tempo nel mondo del business con la formula del leasing. Adesso, nell’era dell’informazione, questa tendenza è ancora più evidente e Apple e altre aziende possono accedere ad asset fisici dovunque e in qualunque momento, senza bisogno di possederli. La tecnologia permette alle organizzazioni di condividere e far scalare asset facilmente, non solo a livello locale, ma anche globale, senza limiti. Il non-possesso, dunque, è la chiave per il possesso del futuro, naturalmente a esclusione dei casi in cui si tratti di risorse e asset limitati.

 

Engagement:

 I coupon, le fidelity card, l’applicazione di scontistica dedicata sono tattiche di user engagement che esistono già da molto tempo, la differenza è che oggi queste tecniche si sono informatizzate e molto spesso trasferite sui canali social. Se correttamente applicate, le tecniche di engagement possono creare effetti di rete e feedback loop positivi di portata straordinaria. L’impatto più significativo è sui clienti e sull’intero ecosistema esterno. Ma queste tecniche possono anche essere usate all’interno dell’azienda, per incoraggiare la collaborazione, l’innovazione e favorire la lealtà tra i dipendenti.

 

Non perdetevi il prossimo articolo, per la seconda parte di questo argomento nel quale approfondiremo le caratteristiche interne delle Organizzazioni Esponenziali.

 

Fonte: Singularity University

CVM

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